IL FEDERALISTA

rivista di politica

 

Sperare in una permanenza di armonia tra molti Stati indipendenti e slegati sarebbe trascurare il corso uniforme degli avvenimenti umani e andar contro l'esperienza accumulata dal tempo.

Hamilton, The Federalist

Anno XVIII, 1976, Numero 1, Pagina 85

 

 

Giovanni Martirano, Agricoltura, risposta europea, Sansoni, Firenze, 1974, p. 141.
 
David Hume scriveva, nel suo «Trattato sulla natura umana»: «Quando scorriamo i libri di una biblioteca che cosa dobbiamo distruggere? Se ci viene alle mani qualche volume, domandiamoci: contiene qualche ragionamento astratto sulla quantità e sui numeri? No. Contiene qualche ragionamento sperimentale su questioni di fatto o di esistenza? No. E allora gettiamolo nel fuoco, perché non contiene che sofisticherie ed inganni».
Questo volume di Giovanni Martirano scamperebbe con certezza alle fiamme. Martirano è oggi uno di quegli isolati giornalisti che sanno come il proprio compito sia in primo luogo quello di raccogliere pazientemente dati e informare con serena imparzialità. Il volume, che è una raccolta di articoli scritti nel biennio 1973-74, con un articolo del ‘57, è una eccellente testimonianza di questa consapevolezza. Martirano viaggia e osserva, scrive e annota, e offre al lettore di un’Italia agricola, spesso provinciale, il frutto di questo paziente lavoro. Si avverte chiaramente in Martirano l’eco di una cultura e di un impegno civile che è maturato nella lettura del Cattaneo del «Politecnico» o dell’Einaudi del «Buongoverno», così come si avverte la continuità di una cultura — tipicamente liberale — che tratta dei problemi della terra con passione perché sa amare la terra, come lo fecero grandi liberali del passato come Luigi Albertini e lo stesso Einaudi.
La risposta ai problemi affrontati è sempre ricercata dall’Autore in una prospettiva europea: per l’agricoltura italiana può esistere un futuro solo se essa saprà compiere per intero il salto di qualità che le permetta di darsi strutture e carattere europei; solo battendo questa strada l’agricoltura italiana, e con essa tutte le agricolture nazionali europee, non solo potranno divenire un settore produttivo moderno ed efficiente e ricacciare quello che Bignardi, nella prefazione, evoca come «l’ombra di Malthus», ma, ristabilendo più ragionevoli rapporti tra i diversi settori dell’economia (agricoltura, industria e terziario), potranno avviare interessanti approcci alla soluzione del problema ecologico e, più in generale, a quello della qualità della vita.
In appendice al volume è riportata la mozione per l’agricoltura approvata dal XIV Congresso del P.L.I., in cui è ribadita la prospettiva europea con cui i liberali italiani affrontano i problemi dell’agricoltura.
 
Luigi Vittorio Majocchi

 

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